I tradizionali fuoribordo trovano il loro tallone d’Achille nel sistema di raffreddamento a liquido e a circuito aperto. Basta che un sacchetto di plastica o del fogliame otturi le prese d’acqua poste sui piedi e nel volgere di pochi minuti il motore entra in avaria. Proprio questo problema impedisce di usare i fuoribordo tradizionali in acque inquinate da vegetazioni dense, fango e ostacoli quali ceppi e tronchi come risultano essere quelle che caratterizzano le aree più paludose del Globo, le stesse che hanno portato alla messa a punto degli idroscivolanti a fondo piatto resi famosi da molti film statunitensi e propulsi da eliche in stile aeronautico.
Si tratta di imbarcazioni eccezionali e inarrestabili in quando in grado di superare anche brevi tratti di terreni asciutti purchè siano viscidi, ma hanno il difetto di essere ingombranti, costose e molto rumorose, aspetto quest’ultimo che le rende poco adatte per la caccia. Da qui l’idea dei fratelli Kyle e Blaine Broussard di mettere a punto una serie di motori specificatamente studiati per assicurare la propulsione acque difficili, unità di propulsione “fuoribordo” ma che poco hanno in comune con i fuoribordo tradizionali.
I motori fuoribordo Gator Trail
Si tratta in effetti di strutture metalliche cui sono staffati dei motori industriali raffreddati ad aria di origine Briggs&Stratton o Honda ad asse orizzontale i cui alberi di uscita sono collegati mediante una trasmissione a cinghia a un albero subacqueo recante l’elica di propulsione vera e propria, di tipo antialghe. Di fatto una struttura tanto elementare quanto funzionale.
Il motore opera infatti stando sempre ben rialzato rispetto al pelo dell’acqua, più in alto del limite superiore dello specchio di poppa, mentre l’elica resta immersa a filo carema – tant’è che la Casa parla di elica di superficie – e protetta assieme al suo albero da uno scudo metallico che in caso di necessità può arrivare anche a intubarla. Al momento i motori sono disponibili con potenze di 25, 35 e 40 cavalli per pesi che vanno dai 125 ai 140 chili risultando basculabili quando la barca è all’ormeggio o in rimessaggio e anche abbinabili fra loro per dar luogo a sistemi di propulsione plurimi. Per enfatizzare le prestazioni delle sue unità la Casa mette anche a disposizione una decina di diversi scafi tutti a fondo piatto e di tipo open oltre a una sorta di pilotina atta a far fronte anche a eventuali esigenze di pernottamento a bordo.
Titolo: I motori fuoribordo Gator Trail anche per paludi e acquitrini ù
Autore: Redazione